Dal birdwatching alla pubblicazione

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Noi birdwatchers passiamo intere giornate ad osservare gli uccelli e la natura, apprezzandone la bellezza e riempiendo i nostri taccuini di informazioni, disegni e dati. Ci possiamo fermare qui o possiamo utilizzare questi dati in altro modo?

Tutti i nostri appunti, più o meno raccolti con metodo, possono essere la base per pubblicazioni ornitologiche o brevi note e così non andare persi.

Come fare ciò è spiegato bene nell'articolo riportato di seguito e pubblicato sull'ultimo numero della rivista ALULA redatta dalla Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli (SROPU)

 

Alula XIX (1-2): 3-9 (2012)

DAL BIRDWATCHING ALLA PUBBLICAZIONE ORNITOLOGICA.
CONSIGLI PER LA REDAZIONE DI UNA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA SINTETICA

Corrado Battisti, Giulia Benassi, Massimo Brunelli, Carlo Catoni,
Emiliano De Santis & Fulvio Fraticelli
Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli – Via Britannia, 36 – 00183 Roma
(autore per la corrispondenza: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
 

Questo lavoro vuole stimolare i birdwatcher a valutare il livello d‘interesse dei propri dati e, nel ca-so rivestissero una certa rilevanza, a pubblicarli sulle riviste ornitologiche. Il Consiglio Direttivo della SROPU - Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli (gli autori di questo contributo) sono a disposizione di tutti coloro volessero trasformare i loro dati osservativi in una comunicazione scienti-fica sintetica

INTRODUZIONE

Molti appassionati naturalisti, ricercatori e birdwatcher (BW) compiono periodi-camente osservazioni ornitologiche sul campo. Tali rilevamenti, siano essi inseriti nell’ambito di ricerche strutturate, siano essi attuati occasionalmente nel tempo libe-ro, consentono di ottenere un gran numero di dati informativi che, il più delle volte, vengono annotati con modalità differenti (es., taccuini di campo, schede predispo-ste, registrazioni vocali su supporti digitali, inserimento in archivi informatici come Ornitho).
L’osservazione di individui di una o più specie porta con sé numerose informazio-ni legate sia alle caratteristiche proprie di queste ultime (specie, età, sesso, stato f-siologico, numerosità, comportamento intra- e interspecifco, relazioni con varie componenti ambientali), sia legate al contesto circostante e alle modalità e condi-zioni intrinseche di rilevamento (data, ora, località, quota, tipologia ambientale e sua struttura, condizioni ambientali e meteorologiche, presenza antropica, attività umane, ecc.).
La presenza di individui di una specie in un’area durante uno specificoperiodo, il lo-ro comportamento, morfologia, relazioni con altre specie e con altre componenti am-bientali biotiche o abiotiche, possono essere considerati fatti ordinari e attesi oppure possono assumere un interesse più ampio (locale, regionale, globale), meritevole di essere comunicato ad altri ornitologi e naturalisti. Pertanto una prima domanda può essere: “Quand’è che una osservazione (o meglio un dato osservativo) può costituire materiale degno di essere pubblicato? I miei dati rivestono un interesse per la comu-nità di ornitologi e, più in generale, per l’ornitologia come scienza?”
Molti dei dati che vengono periodicamente raccolti da ornitologi e BW dilettanti, inerenti aspetti che vanno dalla sistematica, alla faunistica, alla eco-etologia e bioge-ografia,alla fenologia finoalla conservazione, benché possano rivestire un interesse generale, non vengono divulgati in una forma tale da essere valorizzati. Spesso mol-te informazioni restano sui taccuini di campo o si perdono negli scambi di mail tra BW perché appunto ritenute ‘ordinarie’. Tali dati ‘dormienti’ possono invece con-tribuire grandemente all’avanzamento disciplinare, soprattutto oggi che il numero di appassionati è in grande crescita e che la modalità di trasmissione dell’informazione è molto rapida. Un esempio attuale della velocizzazione delle informazioni e della loro archiviazione con metodi informatici è www.ornitho.it.
Questo articolo vuole fornire alcune indicazioni ai BW sia per consentire di verif-care la rilevanza scientificadei propri dati, sia per trasformare questi ultimi in una comunicazione scientificasintetica (una ‘breve nota’) a propria firma,diffondibile attraverso riviste di ornitologia. Tutto ciò con la speranza di stimolare i BW ad effet-tuare uscite in natura non solo per l’osservazione finea sé stessa, ma anche per com-prendere processi e fenomeni più complessi che possono spiegare quanto rilevato o stimolare ulteriori domande e ipotesi, contribuendo così all’avanzamento dell’orni-tologia.

LA PUBBLICAZIONE SCIENTIFICA: ARTICOLI E BREVI NOTE

Le pubblicazioni scientifichesi dividono principalmente in due diverse tipologie, le brevi note e gli articoli veri e propri. Le brevi note sono generalmente frutto di osservazioni non standardizzate, spesso avvenute per caso, ottenute senza rispettare specificimetodi e prive di una analisi statistica, che invece caratterizzano gli articoli scientifici. Nonostante queste “carenze metodologiche” le informazioni occasionali possono costituire un elemento di interesse a prescindere da obiettivi di ricerca più ampi o dalla formulazione di specificheipotesi. Essi possono, ad esempio, evidenziare determinati aspetti eco-comportamentali non conosciuti (ad es.: interazioni tra specie, diete o siti riproduttivi anomali), presenze di specie sia al di fuori del periodo, che del range altitudinale o dell’areale geograficonoto da letteratura, anomalie morfologiche e comunque eventi non ordinari e poco o nulla conosciuti, tutti elementi che possono incrementare le conoscenze di base e stimolare approfondimenti, anche attraverso la formulazione di nuove ipotesi di lavoro.
In sostanza, quindi, una breve nota può rappresentare un breve resoconto informati-vo, costituito da un testo di lunghezza ridotta che riporti dati ottenuti senza aver ap-plicato specificimetodi e protocolli, come attuato da molti BW nel proprio tempo libero.
Tutte le riviste scientificheornitologiche nazionali e regionali (Avocetta, Rivista ita-liana di Ornitologia, Alula, Picus, Gli Uccelli d’Italia) pubblicano brevi note, generalmente nella seconda parte di ogni fascicolo.
Un articolo scientificoinvece, costituisce la chiusura di un lungo processo avvia-tosi con la definizionedi un obiettivo di ricerca, meglio se basato su una ipotesi di lavoro, che si vuole raggiungere (o verificarenel caso di una ipotesi) attraverso la raccolta dei dati e la loro elaborazione statistica. Un articolo scientificotradizionale contiene i risultati di tali ricerche articolati secondo il classico IMReD (acronimo di Introduction, Methods, Results, Discussion) che riassume il seguente schema con-cettuale: quali domande sono state poste? Che disegni sperimentali, metodi, protocolli, analisi sono richieste per rispondere ad esse? Cosa è stato trovato? Cosa significano i risultati ottenuti? A queste sezioni deve seguire un’attenta e aggiornata bibliografiache serve a giustificaree a rafforzare le affermazioni e i dati riportati nel testo dell’elaborato.
Affinché i dati contenuti in un lavoro scientificoe le conclusioni che si traggono sia-no attendibili (reliable) è necessario che il disegno di campionamento e i protocolli adottati soddisfinoalcuni requisiti (standardizzazione, replicazione, indipendenza, controllo della campionabilità o detectability, ecc.): i testi classici che riassumono i metodi di stima e censimento in ecologia contengono approfondimenti su questi aspetti estremamente importanti (ad es.: Bibby et al., 2000; Sutherland et al. 2004; Sutherland, 2006; una sintesi di questi requisiti e una scheda sintetica di autovaluta-zione del proprio lavoro in tal senso è reperibile in Battisti & Dodaro, 2010).

I MIEI DATI MERITANO LA PUBBLICAZIONE IN FORMA DIBREVE NOTA?

Come accennato, per essere degno di pubblicazione un set di dati raccolti in maniera non standardizzata deve contenere informazioni che mostrino determinati requisiti di novità, peculiarità e/o eccezionalità.
Tali requisiti coprono ogni aspetto dell’ornitologia. Qui di seguito se ne elencano alcuni, a titolo indicativo:

  • sistematica, tassonomia, morfologia, anatomia: rilevamento di ibridi tra specie, di anomalie morfologiche e fenotipiche (es., albinismo, melanismo, leucismo), non noti per una determinata specie o popolazione o noti occasionalmente a livello locale, regionale, nazionale, globale;
  • faunistica e corologia: nuovi avvistamenti (o catture) di specie per determinate aree, con enfasi su specie di rilevanza ecologica e conservazionistica (es., estin-zioni locali o ricolonizzazioni) o problematiche (es., aliene invasive); check-list di sottogruppi tassonomici specifici (es., piciformi, falconiformi, uccelli acquatici e marini) in aree di particolare interesse mai o raramente indagate; avvistamenti in periodi non noti sulla base della fenologia regionale;
  • ecologia, etologia: aspetti autoecologici (relazione degli individui di una specie con l’ambiente circostante) e sinecologici (relazione tra più specie) particolari; relazioni inter-specifiche nuove o note solo occasionalmente (eventi di mobbing, predazione, competizione, parassitismo, cleptoparassitismo, mutualismo, ecc.); osservazioni occasionali (nidificazione,migrazione, dispersione, svernamento ecc.); elaborazioni quantitative preliminari su aspetti eco-etologici da approfondire (es., note su uso e selezione di habitat da parte di specie poco o per nulla sot-toposte a indagini di questo tipo); non si devono trascurare le specie più abbondanti e diffuse per quel che concerne comportamenti insoliti o altri aspetti legati alla biologia (es., riproduttiva).
  • rarità/numerosità: si tratta di osservazioni di specie rare (in senso di numerosità o di distribuzione geografica) a scala nazionale/regionale,o comunque di interesse conservazionistico, rilevate in aree non note per la specie, in periodo fenologi-co o in ambienti differenti da quelli tradizionalmente noti, o con densità degne di essere comunicate; anche anomale concentrazioni di specie diffuse e abbondanti possono rivestire un interesse;
  • conservazione, relazioni con l’uomo, effetti di disturbi antropici sulle specie: in una breve nota si possono segnalare aspetti importanti legati alla conservazione di specie e habitat (es., individuazione di nuovi siti di presenza, svernamento, nidificazionenon precedentemente segnalati con prime informazioni su aree sconosciute o conosciute superficialmente sotto l’aspetto ornitologico); possono essere degni di pubblicazione dati episodici, anche con una prima quantificazionetra specie e disturbi antropici (effetti o risposte a sfalcio, aratura, incendi, stress idrico, calpestìo, specie aliene e/o sinantropiche, traffico veicolare o da velivoli, disturbi da fruizione, inquinamento acustico, idrico o atmosferico, prelievo vena-torio ecc.).

COME SCRIVERE UNA BREVE NOTA

Le indicazioni per scrivere una pubblicazione sono state già oggetto di alcuni lavori (es., Fasola & Brichetti, 1984; Brichetti & Gariboldi, 1997, 1999, 2002) ai quali si rimanda per approfondimenti.

Alcuni passaggi da seguire
La redazione di una breve nota presuppone, oltre ad una corretta capacità diagnosti-ca a livello specificoe intraspecificosul campo (assunto di base) e alla ovvia origi-nalità dei dati, anche la capacità di valutare il livello di interesse delle osservazioni ottenute.
Per valutare il livello di interesse dei propri dati un passo fondamentale è quello di esplorare la letteratura scientificaprodotta sull’argomento, consultando le riviste scientifichelocali, nazionali o internazionali, i testi di base (ad es., Brichetti & Fra-casso 2003-2011), gli atlanti locali, regionali e nazionali, verificandocosì se, effet-tivamente, i propri dati rivestono un carattere di eccezionalità, novità, peculiarità.Un secondo passo fondamentale è quello di consultare un esperto ornitologo che po-trà indirizzare il BW relativamente ai settori di indagine sui quali focalizzare la ricer-ca bibliograficache può apparire sterminata per un non esperto. Tale supporto è im-portante anche per selezionare e indirizzare la grande quantità di informazione oggi disponibile in rete, eterogenea per qualità e spesso non sempre attendibile.
Ottimi strumenti sia per valutare il valore di novità di quanto osservato, sia per una indagine bibliograficapiù generale sono http://scholar.google.it/, motore di ricerca specializzato in letteratura scientificae l’archivio dei primi 100 volumi, dal 1907 al 2007, della rivista inglese British Birds http://www.britishbirds.co.uk/search. Tra l’altro, questa testata scientifca possiede un’ampia sezione dedicata alla descrizione di comportamenti insoliti, tema ampiamente trattato nelle brevi note ornitologiche. Anche la Banca Dati Ornitologica di Brichetti (2008) contiene una mole rilevante di informazioni cui attingere. Infine,molte riviste (compresa Alula, sito www.sropu.org) rendono disponibili in rete i lavori in formato .pdf, anche se con modalità dif-ferenti (totalmente accessibili, accessibili con abbonamento o solo relativamente ai numeri arretrati della rivista).
Unitamente al suddetto supporto, un ornitologo esperto può fornire un contributo anche per inserire i dati ottenuti all’interno di ambiti disciplinari di più ampio respi-ro (es., biologia riproduttiva, ecologia delle comunità, meccanismi di predazione e competizione, catene e reti trofiche,dinamiche di migrazione, ecologia del paesag-gio, ecologia del disturbo, frammentazione, adattamento all’ambiente mediterraneo, cambiamenti climatici, ecc.), così da incrementarne l’interesse, integrando il testo con ulteriori citazioni di lavori scientifici(discussione dei dati in relazione con quan-to noto altrove, implicazioni, ecc.) e usando un linguaggio disciplinare appropriato. Il confronto con gli esperti del settore può facilitare il BW nel verificareche i dati ottenuti siano effettivamente originali e non piuttosto già noti e pubblicati (ad esem-pio, sui vari resoconti ornitologici).
In sintesi, una volta raccolti i dati e valutato in linea preliminare che essi possano ri-vestire un certo interesse, unitamente al confronto con ornitologi esperti, si possono prevedere i seguenti passaggi.

  • raccolta di bibliografia(locale, regionale, nazionale). Molte riviste nazionali e locali, che riportano utili informazioni faunistiche locali, non sono disponibili in formato digitale e i numeri arretrati non sono reperibili in rete: per questo motivo un BW dovrebbe anche essere abbonato ad una o più riviste così da poter appro-fondire l’argomento grazie alla consultazione dei numeri arretrati;
  • stesura del testo e scelta della rivista alla quale inviare il contributo. È necessario seguire nella stesura le norme della rivista che si è scelta per l’eventuale pubbli-cazione; ogni rivista ha un proprio stile editoriale: le norme sono riportate sulla rivista stessa o in internet;
  • invio alla rivista (anche le modalità di invio sono riportate nelle norme agli autori della rivista stessa).

Consigli sulla struttura del testo
Esistono casi di brevi note che hanno dato avvio a interi filonidi ricerca e molti lavo-ri scientificisono stati stimolati proprio da osservazioni occasionali riportate su brevi note: è pertanto importante strutturarne correttamente il testo così da ottimizzare il valore informativo e suscitare un interesse generale.
Il testo di una breve nota deve essere conciso e riportare tutte (e solo) le informazio-ni scientificamenterilevanti in merito all’argomento. Questa che segue vuole essere solo una traccia generale.
Benché una breve nota non si articoli secondo il classico schema IMReD cui si fa-ceva riferimento, è comunque fondamentale seguire una logica che preveda alcune righe introduttive sull’argomento (es., descrizione delle caratteristiche della specie a scala nazionale o regionale), seguita da informazioni sintetiche sull’area di studio, sul periodo di rilevamento e sul dato ottenuto (es., in loc. X il giorno/mese/anno so-no stati rinvenuti Y individui di Z; tale informazione sarà arricchita da ulteriori con-tenuti ritenuti rilevanti per motivi morfologici, fenologici, biogeografici,eco-comportamentali, conservazionistici e gestionali ecc.). È importante selezionare dai dati ottenuti sul campo (e anche ottenibili successivamente da siti web, cartografiee ban-che dati: es., parametri climatici del sito, coordinate geografiche,aspetti geologici, geomorfologici, vegetazionali) solo e soltanto quelli che possono essere rilevanti per strutturare una brevissima discussione (es., le condizioni meteo possono essere ri-portate se si tratta di una nota sul passo migratorio anomalo di una specie, mentre possono non rivestire alcun interesse se si tratta di una nota sull’albinismo o sulla segnalazione di ibridi).
A queste notazioni seguiranno le motivazioni che sottolineano la rilevanza del dato (es., specie mai rilevata nell’area, abbondanza ritenuta inusuale, comportamento non conosciuto o noto solo in altre aree, ecc.), seguite dalle citazioni dei lavori bibliogra-ficiconsultati. Questa parte è importante e si basa su un’approfondita analisi della letteratura: ogni frase che riporta informazioni pregresse dovrebbe concludersi con la citazione bibliografica del lavoro che include tale informazione.
La breve nota si può poi concludere riportando eventuali implicazioni delle proprie osservazioni e possibili nuove ipotesi di lavoro. Con campioni numericamente ridot-ti è necessario essere molto cauti prima di formulare ipotesi ed è importante confron-tarsi con esperti prima di arrivare a scrivere delle conclusioni. Nella formulazione delle ipotesi, anche se molto credibili, è corretto utilizzare sempre il modo condizio-nale nei verbi.
Infine l’autore dovrebbe provvedere a scrivere un breve riassunto in inglese nel qua-le presentare schematicamente l’argomento dell’elaborato, dando la possibilità ad un lettore non italiano di comprendere il lavoro effettuato e la sua originalità.
Un ulteriore momento di verifca è offerto dal lavoro dei referee a cui le riviste scientifche affdano la rilettura critica dei manoscritti pervenuti per valutarne l’eventuale pubblicazione. Questo ultimo passaggio non deve essere considerato dall’autore come un esame, ma come un’ulteriore occasione di verifca e di crescita poiché i referee selezionati sono appunto persone specifcatamente esperte sull’argomento trattato.
La stesura di una breve pubblicazione ornitologica, utilizzando un approccio scienti-fico,richiede un certo impegno per raccogliere e studiare la documentazione esisten-te e per confrontarsi con ornitologi esperti. Per questo motivo essa, oltre a consenti-re la comunicazione di informazioni importanti per l’avanzamento disciplinare, può rappresentare una occasione di crescita culturale per il BW che può così approfondi-re alcuni aspetti della biologia, ecologia, comportamento, fenologia, conservazione di una o più specie ornitiche.

SUMMARY

From birdwatching to ornithological publication. Advice for writing a concise scientific communicatio
Although non standardized, data obtained by opportunistic sampling carried out by volunteer birdwatchers, may be useful when including relevant, unknown, or pecu-liar information on some traits of ecology, distribution, abundance, phenology, be-haviour, management and conservation of single bird species or groups in a specificsite. When correctly analyzed and compared to available literature they may deserve to be published in a scientificornithological journal as a short communication. In this contribution the staff of SROPU would stimulate birdwatchers to communicate their data in a scientificformat, providing some information on a correct writing of a short communication for an ornithological journal.

BIBLIOGRAFIA
• Battisti C., Dodaro G., 2010. Attendibilità dei dati nelle consulenze ambientali: una proposta di scheda sintetica di autovalutazione. Biologia ambientale, 25: 63-67.
• Bibby C.J., Burgess N.D., Hill D.A., Mustoe S., 2000. Bird Census Techniques. 2nd edn. Academic Press, London, 302 pp.
• Brichetti P., 2008. Banca Dati Ornitologica. Bibliografia italiana. Versione 1900-2007. www.aves.it/bdo2000.htm
• Brichetti P., Gariboldi A., 1997-2002. Manuale pratico di Ornitologia. Vol. 1-3. Edagricole, Bologna.
• Brichetti P., Fracasso C., 2003-2011. Ornitologia italiana. Vol. 1-7. Alberto Perdisa Editore, Bologna.
• Fasola M., Brichetti P., 1984. Proposte per una terminologia ornitologica. Avocetta, 8: 119-125
• Sutherland W.J., Newton I., Green R.E., 2004. Bird ecology and conservation: a handbook of techniques. Oxford University Press, Oxford.
• Sutherland W.J., 2006. Ecological census techniques. A handbook. Cambridge University Press, Cambridge.
 
 
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