Sparviere levantino a Ventotene

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autore: Fulvio Fraticelli      foto: Clotilde Tomei

 

VeneIMG 6982rdì 3 ottobre un manipolo di esseri muniti di protesi binoculare sbarcò su Ventotene. Ne facevano parte: Michele Cento recentemente tosato, Steven Hueting come sempre svettante, Stefano Sarrocco in non rappresentanza dell'ARP Lazio, Michele Coppola silenzioso e instancabile, Letizia Boe allenatissima ad ascoltare le volgari boiare di un branco di maschi idioti, Alberto Manganaro con bellissima famiglia e figlio futuro ornitologo, Fabrizio Bulgarini in fuga da un WWF in affanno e il sottoscritto per il quale si risparmiano commenti per decenza e pietà. Il giorno dopo si aggiunse anche Riccardo Molajoli architetto che, se non avesse fatto l'architetto, sarebbe stato un grande naturalista, ma avrebbe fatto la fame. Mancava il grande, in tutti i sensi, Alessandro Montemaggiori, trattenuto a casa all'ultimo momento per motivi di famiglia. Lui è stato da sempre uno dei principali ispiratori della filosofia dell'ornitologia laziale: serietà scientifica e cazzeggio sfrenato. E i tre giorni ventotenesi sono iniziati così fin dal viaggio di andata in traghetto. Una dotta disquisizione ci ha intrattenuti tra una Berta maggiore e una minore. Il tema era: che correlazione c'è tra il fermarsi a far pipì e la comparsa della specie rara? Dopo un'antenna disamina dei dati aneddotici forniti da tutti, siamo giunti alla conclusione: altissima, probabilmente P<0,001.


Sbarcati sull'isola e preso posto nelle stanze dell'Elicriso (non si fa pubblicità, ma è la migliore struttura presente) Fabrizio ed io iniziamo a vagare per l'isola. L'inizio è nel solito stile demenziale: dimentico la macchina fotografica nel giardino del B&B L'Elicriso (per fortuna c'era ancora al ritorno). Quindi niente foto. Ci trovavamo, per chi conosce l'isola, sulla strada che da sotto il cimitero riporta nei pressi del campo sportivo. Fabrizio si ferma per fare pipì ed ecco che, come affermato prima, si materializza un rapace in cielo. Mentre Fabrizio terminava l'operazione mi invita a guardarlo (cosa avete capito? Il rapace in volo).

Ecco cosa ho visto potendo osservare l'esemplare solo da sotto:

  • prima impressione, un individuo molto chiaro, tanto che faceva pensare ad un maschio di Grillaio;
  • ala larga da Accipiter e coda lunga, ma non tantissimo. Nonostante fosse chiaramente un Accipiter aveva un qualcosa da Falco;
  • dimensioni apparentemente più grandi di un maschio di Sparviere, forse come una femmina, ma nel cielo, senza metri di paragone, è difficile affermarlo;
  • colorazione del corpo molto chiara, biancastra, con leggerissima barratura di colore imprecisato appena intravista solo in alcuni momenti del volteggio, solo un'ombra;
  • coda sicuramente barrata, ma le barre non apparivano molto marcate e osservabili solo in alcuni momenti, non so se per effetto della luce o per movimenti delle timoniere;
  • ali uniformemente biancastre, senza barratura sulle secondarie. Unica eccezione il vertice delle remiganti, che erano tenute chiuse, che era marcatamente nero e formava una evidente virgola sulla punta dell'ala e che si estendeva anche sul bordo anteriore.

L'osservazione è durata circa un paio di minuti, l'esemplare proveniva approssimativamente da Nord e ha proseguito verso Sud. Si trovava ad un'altezza difficilmente valutabile, forse intorno a i 150-200 metri o più in alto. Ha continuato a roteare a perpendicolo sulle nostre teste costringendoci ad un faticoso sforzo di vertebre cervicali per poi scomparire alla vista dietro la collina.Tutto ciò che avevamo osservato coincideva e, dopo aver superato la sorpresa, lo abbiamo detto: maschio adulto di S P A R V I E R E   L E V A N T I N O.

Logicamente l'osservazione sarà sottoposta alla COI.

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ind.femmina, Grecia 2008, foto di Clotilde Tomei  


Le giornate isolane sono continuate con poca migrazione, niente altre rarità (Fabrizio ed io non ci lamentiamo), battute demenziali in quantità industriale, profonde amicizie consolidate e deliziose cene al Giardino (anche qui niente pubblicità, ma è il miglior ristorante dell'isola). Tutti gli altri dati sono già su Ornitho.
Morale: quando la vostra giornata di birdwatching non dà soddisfazioni, fermatevi e ... fate pipì.

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 MappaLo Sparviere levantino (Accipiter brevipes) è specie monotipica. Nidifica dai Balcani ad est fino al Mar Caspio, con la popolazione più numerosa in Russia sopra il Mar Nero, dove predilige boschi sparsi di latifoglie preferibilmente in ambienti ripariali. È migratore a lungo raggio, sverna in Africa nord orientale. Durante i passi migratori ė altamente gregario formando stormi di centinaia di individui , in primavera sul Bosforo e Israele, in autunno ad Eilat.

Per l'Italia esistono solo sei avvistamenti ritenuti validi e accettati, nel 1893 in Aspromonte, nel 1989, 2004 e 2004 a Messina e nel 2007 ad Ancona. Altre cinque segnalazioni sono state escluse (Sicilia, Sardegna, Marche, e Alto Adige).

Per il Lazio l'osservazione di Ventotene sarebbe il primo avvistamento regionale e il settimo nazionale, se omologata dal COI.