PANiSR - Progetto Atlante Nidificanti e Svernanti a Roma

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autore: A.Cardillo, M.Cento, F.Fraticelli, S.Hueting, R.Molajoli

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PANiSR -   Progetto Atlante Nidificanti e Svernanti a RomaLa città di Roma possiede un buon livello di conoscenze ornitologiche che, in particolare, sono state evidenziate dalla pubblicazione nel 1996 dell’Atlante degli Uccelli Nidificanti a Roma. A distanza di 12 anni l’ornitofauna nidificante ha avuto sostanziali cambiamenti ed è per questo che nel 2008 il Gruppo Romano di Birdwatching (GRoB!), la Stazione Romana per l’Osservazione e la Protezione degli Uccelli (S.R.O.P.U.) e più in generale molti ornitologi, birdwatcher  e appassionati romani hanno intrapreso una raccolta dati per un  nuovo atlante degli uccelli nidificanti e svernanti. Se per la prima categoria fenologica i risultati attesi porteranno a modifiche di dati già disponibili, per gli uccelli svernanti qualsiasi dato raccolto rappresenterà una assoluta novità.

 

Il progetto è iniziato nel 2007 ed è giunto alla terza stagione di rilevamenti.

In questi primi tre anni di campionamento si è deciso di concentrarsi principalmente sulla parte del progetto riguardante la raccolta dati delle specie svernanti. Per quanto riguarda le specie nidificanti andrà in futuro aggiornato il programma operativo magari attraverso l’utilizzo della nuova piattaforma offerta da Ornitho.

 

N° DATI RACCOLTI = 21.501 (9.248 senza duplicati)
N° RILEVATORI = 48
N° SPECIE = 116 (63 Non Passeriformi, 53 Passeriformi)
UR CON PIU' SPECIE = 65 specie al Drizzanio del Tevere, 63 specie alla Caffarella
SPECIE PIU' DIFFUSE = Cornacchia grigia (in 333 UR), Merlo (in 328 UR), Storno (in 328 UR), Pettirosso (in 325 UR)
SPECIE PIU' RARE (in una sola UR) = Albastrello, Assiolo, Averla maggiore, Beccaccia, Frullino, Piviere dorato, Stiaccino, Rondine, Rondone comune, ecc.
SPECIE MINACCIATE (All. I Direttiva uccelli) = Tarabuso, Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Moretta tabaccata, Falco di palude, Albanella reale, Aquila minore, Smeriglio, Falco pellegrino, Gru, Gufo di palude, Martin pescatore, Tottavilla, Forapaglie castagnolo.

 

Griglia di Rilevamento PANISR

Progetto Atlante uccelli Svernanti a Roma

Il territorio analizzato, in conformità con quanto fatto dal precedente atlante dei nidificanti del 1996, è quello delimitato dal Grande Raccordo Anulare (GRA) che circonda la parte più cospicua e densamente abitata della città di Roma. L’area è stata suddivisa in 360 Unità di Rilevamento (UR) di un chilometro quadro, escludendo le UR la cui area ricade per più del 50% fuori dal GRA, per un totale quindi di 360 km2 (2% del territorio della Regione Lazio).

 

Figura 1: Atlante uccelli nidificanti a RomaI dati finora raccolti, in questi tre anni di studio, provengono da quasi tutte le UR, in questo quarto inverno di campionamento (2010-11) si cercherà di colmare le lacune ancora esistenti e di andare a studiare meglio determinati luoghi, che risultano ancora poco conosciuti.

Durante i sopralluoghi vengono registrate tutte le specie presenti secondo un determinato protocollo standard, nel quale viene anche determinato il comportamento secondo la seguente classificazione:

  1. V1 (in volo di spostamento apparentemente senza relazioni con la zona sottostante),
  2. V2 (in volo, ma apparentemente con attività in relazione con la zona sottostante),
  3. P (posato, senza poter definire più precisamente il comportamento),
  4. A (in alimentazione),D (dormitorio).

L’attività di campionamento, in conformità con la maggior parte degli atlanti degli uccelli svernanti pubblicati, inizia il 1 dicembre e finisce il 15 febbraio.
Al progetto fino a questo momento hanno partecipato 48 rilevatori che hanno registrato 21.501 dati. Escludendo i dati doppi per ogni UR, cioè le specie segnalate più di una volta nella stessa UR, risultano utilizzabili 9.248 record. Per ogni giorno disponibile durante il periodo di campionamento (finora 231 giorni) è stato registrato qualche dato e la loro distribuzione temporale risulta tutto sommato uniforme durante l’intero periodo di analisi.
L’elevata superficie di studio sommata ad una notevole diversità degli ambienti presenti (aree densamente urbanizzate, aree residenziali, parchi urbani, tratti di campagna romana e diverse aree umide lungo i fiumi Tevere, Aniene ed i fossi maggiori) fa si che siano state rilevate finora un elevato numero di specie (116) per un ambito urbano nell’Europa occidentale.

 

           
Figura 2: Campagna romana                 Figura 3: Campagna romana                 Figura 4: Campagna romana

           
Figura 5: Fiume Tevere                          Figura 6: Zone umide                          Figura 7: Parchi storici

           
Figura 8: Foro romano                         Figura 9: Foro romano                         Figura 10: Viali alberati

Delle 116 specie risultano essere: 63 non passeriformi (pari al 55%) mentre 53 passeriformi (45%); 15 (13% del totale) sono inserite nell’Allegato I della Direttiva uccelli come specie rare o minacciate; mentre 34 (29%) hanno uno stato di conservazione sfavorevole cioè sono inserite nelle categorie SPEC di Birdlife International.


Tra le specie finora registrate possiamo menzionare:

  1. Specie rare come svernanti nel Lazio come: Albanella reale, Aquila minore, Smeriglio, Gru, Gufo di Palude.
  2. Specie di norma non legate ad ambiti periurbani come: Piviere dorato, Tordela, Cincia mora, Frosone, Fanello.
  3. Un elevato numero di specie legate agli ambienti umidi come: Tuffetto, Svasso maggiore, Airone bianco maggiore, Nitticora, Tarabuso, Canapiglia, Alzavola, Mestolone, Moretta tabaccata, Falco di palude, Frullino, Beccaccino, Martin pescatore, Forapaglie castagnolo, Migliarino di palude.
  4. Specie svernanti occasionali in Italia: Assiolo, Albastrello, Rondone comune, Rondine, Stiaccino.

Inoltre attraverso le segnalazioni del comportamento degli uccelli registrati per l’atlante sono state segnalate diverse aree dormitorio diffuse su tutto il territorio di studio. Attraverso questo interessante dato, anche se va sottolineato come esso non sia esaustivo, è stato possibile registrare i movimenti principali di alcune specie sul territorio romano come ad esempio il rientro degli storni verso i dormitori notturni nel centro città rispetto alle dispersioni trofiche diurne.

 

© S.Hueting
Figura 11: stormo di Storni (Sturnus vulgaris) nel cielo di Roma (di S.Hueting)

© S.Hueting
Figura 12: Storni in partenza dal canneto della Caffarella (di S.Hueting)
 
 
 
 

 RISULTATI PRELIMINARI

 
 

 

mappe di distribuzione per ogni specie